Secondo uno studio realizzato da David Nesvory, ricercatore del
Southwest Reaserch Institute del Colorado, il sistema solare una volta
aveva cinque pianeti giganti gassosi invece dei quattro che conosciamo
oggi. Lo studioso è giunto a questa conclusione grazie a una simulazione
al computer dell'evoluzione del sistema solare primordiale. I risultati
dell'elaborazione suggeriscono che il quinto pianeta gigante è stato
scagliato fuori dalla sua orbita circa 4,5 miliardi di anni fa, dopo un
violento incontro con la forza gravitazionale di Giove.
Gli astronomi hanno lottato per decenni per spiegare l'attuale struttura
del sistema solare. In particolare, Urano e Nettuno, secondo l'attuale
modello che spiega la formazione dei sistemi planetari, non avrebbe
potuto formarsi nella posizione in cui si trovano attualmente, dato che
il disco di gas primordiale ai margini del sistema solare sarebbe stato
troppo sottile per consentirne l'aggregazione in pianeti. Lo scenario
più probabile è che i pianeti si siano formati più vicini l'uno
all'altro, e solo dopo la loro formazione le interazioni gravitazionali
hanno fatto assumere a ciascuno la sua posizione attorno al sole. Le
orbite strette di sistemi planetari extrasolari supportano questa idea.
La simulazione al computer ha svelato che 4,5 miliardi di anni fa, nel
sistema solare primordiale, c'era un grande caos. I pianeti si erano da
poco formati, ed erano sottoposti a un bombardamento continuo da parte
della materia residua della nebulosa solare da cui si erano formati.
Poi, uno dei pianeti sarebbe stato "espulso" dalla propria orbita a
causa delle perturbazioni gravitazionali prodotte da Giove, il pianeta
più massiccio del sistema solare. Questa "carambola" cosmica, avrebbe
generato anche un'altra conseguenza: un avvicinamento al Sole da parte
di Giove e un allontanamento di Urano e Nettuno. Il "pianeta perduto"
potrebbe essere il leggendario Nibiru o Decimo Pianeta (Planet X) che i
ricercatori stanno cercando da anni?
Ma insomma, questo benedetto Nibiru, esiste o no? Tra ipotesi di
complotto, affermazioni e smentite da parte nella NASA sull'esistenza di
un decimo pianeta nel Sistema Solare, antiche profezie sul 2012 e
ignoranza generale, districarsi e capire qualcosa sull'argomento non è
semplice. Ma chi o cosa è Nibiru?
Nibiru per gli antichi Sumeri era il corpo celeste associato al dio
Marduk. Il nome deriva dalla lingua accadica e significa punto di
attraversamento o di transizione. Lo scrittore Zecharia Sitchin, sulla
base di una propria interpretazione delle scritture sumeriche, giunge
alla convinzione che Nibiru sia un diverso e sconosciuto pianeta
realmente esistente. Nella sua costruzione teorica affianca al pianeta
Nibiru il pianeta Tiamat. Quest'ultimo sarebbe esistito collocandosi tra
Marte e Giove. Egli suppone che fosse un fiorente mondo con giungle e
oceani la cui orbita fu distrutta dall'arrivo di un grande pianeta che
attraversò il sistema solare tra i 65 milioni e i 4 miliardi di anni fa.
L'impatto avrebbe creato il pianeta Terra, la luna e la fascia degli
asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle 7 lune di
Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi
diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell'attuale posizione da un
altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l'altra metà, colpita
da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I
restanti detriti dell'impatto avrebbero dato origine alle comete.
Sitchin affermava che questa teoria spiegherebbe perché la geografia
terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato
rispetto all'altro.
La nascita e l'orbita di Nibiru secondo Sitchin
Secondo l'interpretazione data da Sitchin della cosmologia sumera, il
sistema solare avrebbe un decimo pianeta, che seguendo un'orbita
ellittica, rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3.600 anni.
Secondo Sitchin, l'ipotetico pianeta sarebbe stato catturato
dall’attrazione gravitazionale di Nettuno e deviato dal suo percorso
verso l’interno, miliardi di anni fa quando il nostro sistema solare era
ancora in via di formazione. Quindi, secondo lo scrittore azero, Nibiru
era un pianeta vagante "catturato" dalla gravità solare.
Nibiru è detto anche il "pianeta del passaggio". Ogni 3.600, nel
passaggio al suo perielio (quindi vicino al Sole e ai pianeti interni),
Nibiru, a causa delle perturbazioni gravitazionali dovute alla sua
massa, sarebbe all'origine dei grandi sconvolgimenti e cataclismi
terrestri. Al suo passaggio sarebbero attribuiti gli spostamenti
repentini dell'asse terrestre, molteplici impatti con gli asteroidi
spinti fuori dalla fascia principale e un elevata attività tellurica e
vulcanica sulla superficie del nostro pianeta. Secondo Sitchin, le
storie raccontate dalla Bibbia, e quindi la genesi, il diluvio
universale, la vicenda di Sodoma e Gomorra, ma anche alcuni racconti
lasciatici dalle culture egizie e mesopotamiche, non sarebbero altro che
le "cronache" degli effetti distruttivi di Nibiru.
A sostegno della teoria del decimo pianeta
Quando nel 1930 venne individuato Plutone, in base alle anomalie di
Urano, si pensò che il nuovo pianeta fosse grande e gassoso tanto da
influenzare l'orbita di Urano. Si scoprì, però, che Plutone è meno
massiccio del previsto e la sua rotazione di sei giorni è tipica dei
piccoli pianeti; possiede un orbita più estesa ed ellittica fuori di 17
gradi e quando raggiunge il perielio attraversa l'orbita di Nettuno e
non può causare anomalie nelle orbite degli altri due pianeti a lui
vicini.
Per questo iniziò la caccia al decimo pianeta, sicuramente un gigante
gassoso con una massa capace di causare le anomalie accertate. Tale
pianeta è stato segnalato due volte. La prima nel 1972 dall'astronomo
Joseph Brady che ne calcolò addirittura l'orbita con un afelio di 150
milioni di chilometri dal sole, un orbita di 464 anni, un'eccessiva
inclinazione e una massa tripla rispetto a Saturno. Ma un tale pianeta
non poteva essere sfuggito alle frequenti osservazioni e quindi non
esisteva, perché la sua massa avrebbe influenzato tutto il sistema e non
solo due pianeti. La seconda rilevazione, più recente e affidabile,
proviene dal satellite astronomico IRAS che avrebbe segnalato un oggetto
nel profondo spazio. Secondo la NASA il corpo avrebbe una massa tale da
poter causare irregolarità nelle orbite di Urano e Nettuno. Così
scriveva il Washington Post:
"Scoperto misterioso corpo celeste. Forse grande come Giove. Un corpo
celeste forse grande come il gigantesco pianeta Giove e forse così
vicino alla Terra che potrebbe far parte di questo sistema solare, è
stato trovato nella direzione della costellazione di Orione, da un
telescopio a infrarossi a bordo di un satellite astronomico U.S. in
orbita.
L'oggetto è così misterioso che gli astronomi non sanno se è un pianeta,
una cometa gigante, una protostella vicina che non è diventata
abbastanza calda da divenire una stella; oppure una galassia così
giovane che si trova ancora nel processo di formazione, o una galassia
avvolta dalle polveri che nessuna delle luci emesse dalla sue stelle
passi attraverso la cortina. "Tutto ciò che posso dire è che non
sappiamo cos'è" - ha detto il Dr. Gerry Neugebauer capo scientifico
dell'IRAS al Jet Propulsion Laboratory California e direttore
dell'Osservatorio di Palomar.
La più affascinante spiegazione di questo corpo misterioso, così freddo
da non emettere luce e non essere mai stato avvistato da telescopi
ottici situati sulla terra o nello spazio, è che si tratta di un gigante
gassoso grande come Giove e vicino alla Terra a 50 bilioni di miglia.
Mentre può sembrare una grande distanza in termini terrestri, è ad un
tiro di sasso in termini cosmologici; così vicino infatti che potrebbe
essere il corpo celeste più vicino alla Terra oltre Plutone. Il Dr.
James Houck, del dipartimento di Astrofisica dell'Università di Cornell,
ha dichiarato: "Se è realmente così vicino potrebbe far parte del
nostro sistema solare".
Un'altra tesi dei sostenitori dell'esistenza di Nibiru è
l'identificazione di quest'ultimo con Nemesis, l'ipotetica stella nana
bruna o rossa associata al Sole, ipotizzata da Richard A. Muller per
spiegare una presunta regolarità delle estinzioni di massa osservata
nella storia dei fossili. Muller sostenne che Nemesis, passando
attraverso la nube di Oort a cadenze di alcuni milioni di anni,
perturberebbe con la sua gravità le orbite degli oggetti della nube di
Oort, causando l'entrata nel sistema solare di uno sciame di comete,
alzando così le probabilità di una collisione che porterebbe a
un'estinzione di massa. Tuttavia, Nemesi, se esistesse, avrebbe
un'orbita migliaia di volte più grande di quella proposta per Nibiru, e
non potrebbe mai avvicinarsi alla Terra.
Un comunicato ANSA del 12 dicembre 2002 ed un articolo della rivista
britannica New Scientist ci informano dell’esistenza di un "decimo"
pianeta nel nostro sistema solare. Si troverebbe oltre l’orbita di
Plutone, ai confini della fascia di Kuiper, dove stazionano asteroidi e
materiale interstellare. Le informazioni inviate dalle sonde spaziali
suggeriscono, infatti, l’esistenza di un altro pianeta o di un corpo
celeste, oltre Plutone, che influenza le orbite dei pianeti esterni.
Grande come Giove o come la Terra? Passerà a 42 milioni di miglia e
tutti temono la sua coda, detta del "Drago", già visibile ai telescopi,
perché investirà il nostro pianeta con meteoriti e polveri. La notizia
inoltre evidenzia che secondo gli astronomi il nostro sistema solare
potrebbe contenere ben novecento pianeti; solo otto si troverebbero
fuori della fascia di Kuiper. In pratica si teme che il suo passaggio
sia causa di una catastrofe di proporzioni globali.
La spiegazione a Nibiru dalla teoria di David Nesvory
Come detto in apertura, David Nesvorny ritiene che il sistema solare in
passato aveva un quinto pianeta gigantesco, che è stato poi espulso a
causa delle interazioni gravitazionali. Osservando i corpi celesti della
fascia di Kuiper - il gelido anello di asteroidi che circonda il
sistema solare oltre Nettuno - e studiano le "impronte digitali"
lasciate nei crateri da impatto della Luna, Nesvory è stato in grado di
mettere insieme alcuni indizi fondamentali per ricostruire l'adolescenza
del nostro sistema solare.
Il ricercatore ha dimostrato che l'instabilità dinamica, che si è
verificata circa 600 milioni di anni dopo la nascita del sistema solare,
ha fortemente influenzato l'orbita dei pianeti giganti e distribuito i
corpi più piccoli nelle varie orbite. Alcuni di questi sarebbero andati a
costituire quella che è conosciuta come Fascia di Kuiper e la nube di
Oort - serbatoio di proto-pianeti che si trova oltre l'orbita di Nettuno
- altri, invece, viaggiando verso l'interno, hanno lasciato il segno
del loro passaggio impattando sulle Luna e sugli altri pianeti interni.
La carambola descritta da Nesvorny ricorda molto la cosmogenesi
descritta nei miti dei Sumeri.
Che fine ha fatto il "pianeta perduto"?
Il "pianeta perduto" potrebbe essere ancora la fuori. Ma dove? Le
ipotesi plausibili sono tre. La prima prevede che il pianeta espulso dal
sistema solare abbia cominciato a fluttuare solitario nella galassia.
Nel mese di maggio del 2011, un team di astronomi giapponesi annunciò di
aver individuato numerosi pianeti solitari che vagano nello spazio
interstellare. Questi lupi solitari potrebbero essere più comuni di
quanto si pensi. Uno di essi potrebbe essere proprio l'ex gigante
perduto del nostro sistema solare.
Una seconda teoria, prevede che l'ipotetico quinto pianeta potrebbe
essere stato fagocitato da uno pianeti esterni. Se si ipotizza che il
quinto pianeta si trovasse su un'orbita tra Marte e Giove, si può
supporre che il corpo celeste, trovandosi in una posizione favorevole,
sia stato attratto e inghiottito da Giove o da Saturno. "Il nostro
sistema solare oggi sembra calmo e tranquillo, ma siamo consapevoli che
il suo passato è stato molto violento", spiega Nesvorny.
In ultima analisi, c'è l'ipotesi che potrebbe spiegare l'origine di
Nibiru (Marduk o Pianeta X) e della sua orbita fortemente ellittica.
L'orbita di Nibiru avrebbe tre caratteristiche molto particolare: 1) la
forte eccentricità; 2) l'inclinazione di 30 gradi rispetto al piano
orbitale degli altri pianeti solari; 3) il moto retrogrado della sua
orbita, cioè Nibiru si muoverebbe in senso inverso rispetto agli altri
pianeti del sistema solare. L'espulsione gravitazione del quinto
pianeta, sarebbe in grado di spiegare tutte e tre le caratteristiche.
Nibiru sarebbe stato scagliato via dalla forza gravitazionale di Giove
per poi essere catturato dalla gravità solare nell'orbita ipotizzata da
Sitchin.
http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2012/07/18/nel-sistema-solare-esisteva-un-pianeta-in-piu-poi-espulso-un.html
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